Potremmo raccontarvi che nel 2001 abbiamo fondato Vertigo imaging per costruire uno spazio nel quale convogliare le nostre esperienze artistiche, le nostre competenze professionali e produrre video, foto e disegni; potremmo raccontarvi che abbiamo scelto di chiamarci così per omaggiare il film di Hitchcock o perchè tra le nostre letture preferite c’è un romanzo di Auster;
ma se proprio volete conoscere la storia di Vertigo chiedete al nostro barista.
Lui ha conosciuto tutti quelli che sono passati di qui:
quella ballerina che soffiando sulla tisana ci chiedeva la fotografia per la locandina del suo ultimo spettacolo, quel musicista un po’ spettinato che fra una birra e un tramezzino al tonno si domandava se non fosse meglio essere didascalici nel videoclip, il creativo di quell’agenzia pubblicitaria che sorseggiando il suo ginseng ci chiedeva l’illustrazione migliore per raccontare la sua idea, o l’imprenditore che ancor prima di toccare la tazza di caffè ristretto ci stava già spiegando cosa non poteva mancare nel video istituzionale che voleva fare da anni.
Il nostro barista ci ha sempre ascoltato con interesse e con sorriso sornione.
Come una sponda di biliardo lui deve raccogliere tutte le confidenze ricevute dai clienti, proprio come fa la buca del tavolo verde quando inghiotte la biglia, poi seraficamente si pronuncia:
“Mio nonno non ci urlava dietro per farci stare zitti, lui si metteva lì e ci raccontava le storie”.
E noi come il nonno del nostro barista è quello che facciamo, raccontiamo storie e cerchiamo di farlo al meglio.
Storia
[rev_slider_vc alias=”default”]
[rev_slider_vc alias=”default”]